IMPLANTOLOGIA DENTALE

i vantaggi della nuova tecnologia per gli impianti dentali: sicura, veloce e meno invasiva

Intervista al dott. Fabrizio Prampolini

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Il Dott. Fabrizio Prampolini, Medico Odontoiatra e Specialista in Implantologia Dentale Computer Guidata, affronta il tema della “chirurgia implantare mini-invasiva”.

Dott. Prampolini, cosa si intende per “chirurgia implantare mini-invasiva”?

L’impianto dentale con chirurgia mini invasiva consente un approccio chirurgico conservativo nei confronti dei tessuti. In molti casi oggi è infatti possibile eseguire una terapia implantare senza tagliare le gengive e senza quindi dover suturare la ferita alla fine dell’intervento.

Come è possibile, dunque, inserire degli impianti dentali?

Attraverso una progettazione dell’intervento chirurgico di implantologia dentale tramite computer. Nella chirurgia tradizionale, l’implantologo esegue un taglio sulla mucosa gengivale per poter vedere bene l’osso e decidere il tipo di impianto da usare.

Oggi la tecnica medica ci fornisce strumenti di valutazione pre-operatori per mezzo dei quali possiamo programmare l’intervento e far preparare una sorta di dima chirurgica che guida l’implantologo nell’inserimento delle viti implantari. Non è più necessario, in moltissimi casi, aprire un lembo gengivale, in quanto, grazie alla guida chirurgica durante la chirurgia dentale, l’implantologo può inserire l’impianto attraverso un piccolissimo foro.

È un po’ quello che è successo in ortopedia già da molti anni?

Sì, in un certo senso… Una volta per operare un semplice menisco il chirurgo ortopedico doveva effettuare un grande taglio sul ginocchio, oggi questo è evitabile perchè la tecnologia ha permesso di compiere il medesimo intervento attraverso due piccoli forellini (artroscopia).

Come funziona il procedimento di programmazione dell’intervento implantare?

Il paziente viene sottoposto, in un’unica seduta, ad un semplice esame radiologico 3D (cbct) localizzato esclusivamente alla zona di intervento, ed ad un’impronta ottica delle arcate dentarie. Dopodiché, grazie a un software dedicato, il chirurgo esegue l’intervento chirurgico sul computer. Una volta determinate esattamente le posizioni degli impianti, inviamo il progetto virtuale ad un centro fresaggio.
Circa una settimana dopo, arriva allo studio dentistico tutto il necessario per portare a termine l’intervento sul paziente in un cofanetto dedicato, la Black Box.

L’applicazione dell’impianto quindi risulta molto veloce e sicura?

Certamente, grazie ad una mascherina trasparente che viene appoggiata sui denti del paziente o sulle sue mucose gengivali, è possibile inserire gli impianti dentali in maniera molto rapida e precisa attraverso dei forellini. Questo va a vantaggio del paziente che vede ridurre i tempi chirurgici e quindi tutte le sequele e i disagi post-operatori come dolore, gonfiore ecc, e soprattutto evita possibili errori di posizionamento degli impianti da parte del chirurgo, il quale con la dima chirurgica è obbligato a seguire il percorso di inserimento progettato con il computer.

E sul prezzo, è una procedura molto costosa?

Assolutamente no, anzi, la possibilità di progettare con un software e ridurre quindi il numero delle sedute e la durata dell’intervento, incide favorevolmente sui costi a beneficio ancora una volta sia dello Studio che del paziente.

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Ha parlato di impronta ottica: cos’è e come viene usata per realizzare un impianto dentale?

Oggi disponiamo di scanner ottici intraorali, una sorta di telecamera che permette di filmare le arcate dentarie del paziente evitandoci di dover prendere le classiche impronte con fastidiose paste gommose.
Il modello dei denti del paziente non è più ricavato attraverso una colata di gesso all’interno delle impronte di gomma, bensì attraverso una stampante 3D che legge il file dell’impronta ottica e ne ricava un preciso modello in resina.

È possibile applicare oltre agli impianti anche i denti nella stessa seduta?

Tra i materiali che vengono preparati per il giorno dell’intervento, nella Black box ci possono essere, oltre ai modelli dei denti del paziente e alla dima chirurgica, anche i monconi da avvitare sugli impianti ed i denti provvisori in maniera tale da poterli applicare immediatamente se sono soddisfatte le condizioni per poter procedere con un carico immediato. Questo, come del resto succede anche nella chirurgia implantare tradizionale, dipende molto dalla qualità dell’osso del paziente e dalla conseguente stabilità implantare che riusciamo a raggiungere in fase chirurgica.

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